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MISANO ADRIATICO - Prima una BMW M4, poi una BMW M8. Alex Zanardi, il pilota che il costruttore bavarese ha riportato in macchina ed alle corse dopo il drammatico incidente del 2001 in seguito al quale gli vennero amputate entrambe le gambe, sta sperimentando le due vetture. La prima l’ha guidata come matricola (a quasi 52 anni) alla prova italiana del DTM, il campionato turismo tedesco, la seconda è quella al cui volante siederà alla 24h di Daytona in gennaio. Per la casa dell’Elica le competizioni sono strategiche nello sviluppo delle auto di serie. La M4 da 4.0 litri e 500 cavalli con la quale Zanardi era risultato il pilota con la velocità massima (235 km/h) nella terza sessione di prove libere è l’evoluzione di una macchina stradale.
E lo stesso sarà la M8 con la quale il pilota emiliano tornerà a competere in una 24h con una vettura Gran Turismo. «Il livello di competitività del DTM è elevatissimo – assicura Sergio Solero, numero uno di BMW Italia – Per noi la sperimentazione è fondamentale nello sviluppo, anche perché nel cuore del brand c’è la gamma “M”». «BMW – aggiunge il Presidente – conta su queste competizioni per trasferire sulle auto di serie il massimo della sportività». Per consentire a Zanardi di competere ad alto livello gli ingegneri hanno anche messo a punto una serie di modifiche significative. Come il freno azionabile a mano, tanto che il pilota italiano ha gareggiato a Misano Adriatico senza le protesi. Una soluzione che abbinata a comandi modificati al volante ed alla frizione centrifuga gli ha consentito di centrare un quasi clamoroso quinto posto in gara 2.
Zanardi, che una volta di più ha ripetuto di sentirsi un “uomo fortunato”, aveva inizialmente annunciato di puntare ad evitare l’ultimo posto (in gara 1 si era classificato 13°). «Alex è un membro della famiglia BMW da decenni e da qualche anno è anche BMW brand ambassador e non soltanto pilota ufficiale – sottolinea Joerg Kottmeier, responsabile della comunicazione della divisione Motorsport di BMW - Ne siamo particolarmente orgogliosi». Almeno per il momento il costruttore bavarese non è intenzionato a lanciare una “linea” di auto per i disabili, anche se nelle accademie di guida sono previste diverse soluzioni specifiche. E tuttavia dispone della conoscenza maturata in questi anni con Zanardi tanto che alcuni dei propri ingegneri lavorano con delle società specializzate esterne.