La nuova Nissan Qashqai

Nissan, l'inventore di un trionfo. Fu la prima generazione di Qashqai nel 2007 a dare vita a una categoria di successo

di Nicola Desiderio
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Piattaforme, di lancio e di rilancio. Per Nissan è arrivato il tempo di buttare sul tavolo le sue carte migliori ovvero crossover ed elettrico per risalire la china dei numeri recuperando nelle vendite ed elettrificandole al 75% in l’Europa entro il 2023. La novità dell’anno è sicuramente la Qashqai di terza generazione che porta al debutto la nuova piattaforma CMF-C, destinata anche alla X-Trail che è la 7ma auto più venduta al mondo e per la Nissan il modello più importante a livello globale. Ma se per quest’ultima occorre aspettare ancora un anno, la Qashqai sta già scaldando i motori per uscire dai concessionari e continuare la sua storia di successo fatta di oltre 3 milioni di unità, 340mila dei quali solo in Italia dove è storicamente il crossover più venduto.

Nuovo è lo stile per dimensioni leggermente maggiori (è lunga 4.425 mm, +35) e nuovo è l’abitacolo che offre più qualità e più spazio, sia per i passeggeri sia per i bagagli (504 litri, +72). Nuova è anche l’impostazione di guida con strumentazione digitale, completa di head-up display, e con il sistema infotelematico che permette di utilizzare l’assistente vocale di Google ed Alexa e la navigazione che collabora alla sicurezza fornendo informazioni anche ai sistemi di assistenza alla guida.
Nonostante la crescita di dimensioni, dotazioni e tecnologia, la Qashqai pesa solo 22 kg in più, grazie ai benefici della nuova scocca che è più leggera di 60 kg e più rigida del 41%, ma anche di portiere, cofano e parafanghi anteriori in alluminio, un materiale per il cui trattamento Nissan ha investito 52 milioni di sterline presso lo stabilimento britannico di Sunderland, dove la Qashqai sarà prodotta ancora e dove, grazie al nuovo impianto fotovoltaico da 37mila pannelli e 20 MW, l’elettrica Leaf potrà uscire dalle linee di assemblaggio con un bilancio di emissioni pari a zero.

La Qashqai intanto è la prima Nissan con motori tutti elettrificati. L’1,3 litri a benzina da 140 cv o 158 cv (anche con cambio CVT e trazione integrale) è mild-hybrid a 12 volt e ad arricchire la tensione entro la fine dell’anno arriverà la versione E-Power, un sistema ibrido in serie nel quale i due motori hanno funzioni ben distinte: l’elettrico da 140 kW è l’unica unità di trazione, il 3 cilindri 1.5 da 157 cv ha il solo compito di produrre l’energia elettrica a bordo. Per quelle invece che si riforniscono esclusivamente alla spina è in arrivo la nuova Ariya, la prima Nissan basata sulla piattaforma CMF-EV, nata espressamente per auto elettriche e, così come la CMF-C, condivisa con Renault. Dunque la Leaf, dopo essere stata prodotta in 530mila unità, avrà finalmente una spalla per far giocare a Nissan una partita all’altezza di un costruttore che nel 2010 è stato il pioniere dell’elettrico, insegnando agli automobilisti che l’ansia da autonomia è un problema più psicologico che reale, tanto che i clienti europei della Leaf percorrono all’anno più chilometri di chi ha un’auto tradizionale: 14.200 km contro 13.600 con punte di 15.000 proprio in Italia.

E se la Leaf ha uno stile convenzionale ed un’autonomia massima di 385 km, la nuova Ariya ha viceversa un carattere sofisticato da crossover coupé, offre un’abitabilità difficilmente immaginabile per un’auto lunga 4,6 metri e supererà i 500 km di autonomia. Merito della piattaforma, dell’aerodinamica (cx 0,297) e della batteria che ha una capacità di 65 kWh o 90 kWh e si ricarica fino a 130 kW. Ci saranno versioni a trazione posteriore con potenze da 160 kW o 178 kW e a trazione integrale da 205 kW, 225 kW e addirittura da 290 kW che avrà uno 0- 100 km/h in 5,1 secondi. Proprio quello che ci vuole per dare alla Nissan una scossa e uno scatto di orgoglio.

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Martedì 22 Giugno 2021 - Ultimo aggiornamento: 02-09-2021 10:56 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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