Lexus "illumina" la Milano Design Week con il Design Award 2019

Lexus "illumina" la Milano Design Week con il Design Award 2019

di Antonino Pane
  • condividi l'articolo

MILANO - La luce può sorprendere, emozionare, rilassare. La luce è vita e lo sarà sempre di più. Alla settimana del design di Milano la luce come fonte di vita, come compagna per aiutare a vivere meglio la vita. Un futuro illuminato, dunque, in cui la ricerca e lo sviluppo avranno un ruolo strategico. E in questo contesto un marchio come Lexus trova la dimensione reale, offre soluzioni grazie alle ricerche continue di team di esperti disseminati in tutto il globo, propone soluzioni di avanguardia per guidare con la luce, quella giusta. 

Idee e soluzioni, dunque. Come quelle proposte dallo studio Rhizomatiks che, fondato nel 2006, continua il suo percorso nel design innovativo grazie alla collaborazione tra designer e producer provenienti da background differenti e che promuove la collaborazione tra media, arte e ingegneria. Da allora ha attivato numerosi progetti creativi con realtà diverse tra loro, coniugando competenze tecniche a grandi abilità di espressione. Collaborando con artisti del calibro di Björk, Rhizomatiks ha dato vita a performance per numerosi festival, tra cui Sónar Festival, Mutek e molti altri, sia a livello nazionale che internazionale.

A Milano, ispirato all’innovativa tecnologia di illuminazione firmata Lexus, Rhizomatiks ha dato vita a un’esperienza immersiva che prevede un gioco dinamico di luci e sistemi robotici avanzati. L’uso innovativo della luce può avere un effetto importante e rivoluzionario sulle emozioni. Un’installazione che – sviluppata come una vera e propria coreografia interattiva – utilizzerà innumerevoli fasci di luci mobili, con robot messi in funzione dai movimenti umani, per offrire un’interazione altamente tecnologica e mostrare la visione di Lexus del design e della tecnologia, che pone al centro di tutto l’uomo e che ha come obiettivo quello di creare un futuro migliore. Insomma  Lexus presenta la sua più recente innovazione nel campo dell’illuminazione, che dimostra come la visione del design human- centred del brand è in grado di offrire ai clienti una soluzione per un futuro migliore. 

Ma tutto questo è già oggi. E domani? Lexus, ma possiamo dire tutta la galassia Toyota, dal 2013 ha messo nel mirino i giovani. “Design for a Better Tomorrow” è il concorso che anche quest’anno ha riscosso un grande successo. I  rappresentanti di una nuova generazione di talenti creativi, sono i finalisti che sono stati selezionati da un totale di 1.548 iscritti al Lexus Design Aaward. 

“Questa competizione internazionale - ha spiegato Spiros Fotinos, global head of brand management and marketing di Lexus International - di design rappresenta una piattaforma per designer emergenti e per tutti i creativi interessati a contribuire ad un mondo migliore. L'evento annuale offre ai sei finalisti l’opportunità unica di lavorare a stretto contatto con designer di caratura mondiale per realizzare i loro progetti, per poi presentarli in occasione della principale kermesse di design a livello globale”.

Di primissimo livello la giuria che quest’anno vede la presenza di John Maeda, tecnologo di fama internazionale le cui intuizioni ed idee hanno contribuito ad elevare ulteriormente la qualità del concorso. Inoltre, il Lexus Design Award hanno partecipato quattro nuovi mentori, impegnati ad aiutare e sostenere questa nuova generazione di innovatori e a mettere le proprie competenze a disposizione dei sei finalisti. Si tratta di Sir David Adjaye Architetto Photo by Ed Reeve; Paola Antonelli, curatrice Photo by Marton Perlaki Jessica Rosenkrantz Co-Fondatrice e Direttore Creativo presso Nervous System; John Maeda Tecnologo Photo by Helena Price; Yoshihiro Sawa Presidente di Lexus International; Sebastian Wrong Photo by Matteo Cuzzola Design Director, Established & Sons. Esperti di primissimo piano, dunque, che hanno scelto Lisa Marks, americana, una Industrial Designer specializzanda nella fusione tra ricerca artigianale e design algoritmico per promuovere metodi sostenibili che aiutino il settore dell’artigianato. Lisa possiede un Diploma Post-universitario in Belle Arti, conseguito alla Parsons School of Design, e insegna al Georgia Institute of Technology.

Ha portato in concorso e vinto un  “Algorithmic Lace”, un reggiseno, progettato per le donne che hanno subito una mastectomia. È realizzato con una nuova metodologia che utilizza uno schema algoritmico per produrre un merletto tridimensionale. Il design elimina i difetti del reggiseno che, a seguito dell’intervento chirurgico, possono provocare disagi, regalando a tutte le donne nuova fiducia in loro stesse.

  • condividi l'articolo
Martedì 9 Aprile 2019 - Ultimo aggiornamento: 29-05-2019 12:56 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
COMMENTA LA NOTIZIA
0 di 0 commenti presenti