La nuova Audi per la Dakar coperta dal telo in attesa della presentazione

Anche la Dakar alza le mani: l'Audi all'assalto del deserto con un prototipo full electric

di Giorgio Ursicino
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INGOSTADT - La sfida nella sfida. Audi, che è uno dei brand più prestigiosi nel mondo dei rally essendo stato protagonista negli anni Ottanta della rivoluzione “quattro”, non ha mai corso i raid e quindi la Dakar. Affrontare la regina delle maratone per le prima volta con l’obiettivo di vincere è una mossa da brividi. Diventa un salto nel vuoto che catalizzerà l’attenzione mondiale, però, il fatto che per centrare l’impresa sia stato scelto un bolide a propulsione elettrica. Nulla sembrava più lontano dai promettentissimi motori ad induzione per assaltare una corsa basata sulla l’autonomia, la resistenza e la robustezza assoluta. Se non ci fosse la griffe dei Quattro Anelli a garantire, poteva sembrare una boutade. È questo il challenge che dà lo stimolo agli ingegneri bavaresi per offrire il meglio di loro. Percorrere strade non battute con la consapevolezza che possano diventare le autostrade di domani. La prima cosa che salta all’occhio è la batteria, non uguale per tutti, ma realizzata dagli ingegneri Audi.

Il campo tutto da arare della motorizzazione zero emission, si sa, sono proprio le batterie, il vero “motore” dell’auto green. Che senso ha non poterle sviluppare se, oltre allo spettacolo, si vuol garantire il progresso? Fra un mese l’astronave di Ingolstadt verrà svelata e, anche se non scopriremo i “segreti, conosceremo le performance. Quanti kWh immagazzinano gli accumulatori? A quanti kW si ricaricano? Probabilmente ci verrà anche detto il loro peso visto che la validità è valutata con il mix fra “densità” e leggerezza. Altro aspetto intrigante sono i propulsori ad elettroni, ben tre e derivati da quelli della Formula E (250 kW) che Audi già si realizza in casa. Due sono montati sugli assi per spingere l’auto, un terzo lavora in coppia con il 4 cilindri benzina di due litri TFSI, già utilizzato nel DTM, che funge da centrale termica per generare energia che rifornisce la batteria durante la gara. In pratica il fuoristrada è un elettrico dotato di “range extender”.

Dal punto di vista del comportamento di guida l’auto è una “full eletric” perché l’endotermico non ha alcun legame con la trasmissione e si vedrà che vantaggi potranno garantire i motori silenziosi nella guida in fuoristrada, soprattutto sulla sabbia. La coppia massima immediatamente disponibile sarà un grande aiuto per evitare gli insabbiamenti quando si deve togliere il gas sulle dune per non prendere eccessivi rischi. Sarà interessante sentire il parere di Stephane e Carlos che attraversano i deserti con i motori a scoppio da oltre 30 anni. Ed anche loro sembrano entusiasti di provare la nuova emozione. I primi prototipi sono stati completati presso il Competence Centre di Audi Motorsport di Neuburg an der Donau e questo mese inizieranno i collaudi. Sotto il velo il Suv sembra uno squalo: largo, altissimo da terra, ma con il tetto relativamente basso. Un altro vantaggio della powertrain elettrica, come la possibilità di montare le ruote giganti da 17 pollici riservate ai buggy e poter gonfiare e sgonfiare i pneumatici direttamente dall’abitacolo.

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Giovedì 17 Giugno 2021 - Ultimo aggiornamento: 22-12-2021 15:40 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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