A sinistra Paolo Moretti, Executive Vice President Marine Strategic Development del RINA, e Lamberto Tacoli, presidente di Nautica Italiana

Presentato il Market Monitor di Nautica Italiana e Deloitte. Tacoli: «Settore in ripresa, ma necessario vigilare»

di Sergio Troise
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CANNES - Meteo buono, mare quasi calmo, navigazione sicura verso mete sempre più ambiziose, non troppo lontane da quelle raggiunte prima che scoppiasse la Grande Crisi del 2008. E’ questo il quadro, decisamente rassicurante, emerso a Cannes, in occasione dell’incontro organizzato da Nautica Italiana (l’associazione che raccoglie oltre 110 brand di eccellenza del comparto nautico nazionale) con Deloitte (multinazionale di consulenza e revisione) per presentare la terza edizione del Boating Market Monitor, studio che fa il punto su produzione, mercato e “stato di salute” dell’intero comparto.

L’incontro, svoltosi nello stand di Arcadia (uno dei cantieri emergenti del Made in Italy, con sede a Torre Annunziata, Napoli) ha fornito elementi utili per sancire l’uscita definitiva dalla crisi del settore, anche se lo stato maggiore dell’associazione, in testa il presidente Tacoli, ha sottolineato una volta di più la necessità di tenere alta la guardia, sorvegliando l’attività del potere politico.

«Siamo soddisfatti del trend – ha detto in proposito il numero 1 di Nautica Italiana – ma abbiamo anche la consapevolezza che il settore nautico, italiano e mondiale, necessita di ulteriori interventi strutturali al fine di dare maggiore stabilità al mercato. Nel nostro Paese in particolare c’è la necessità di accelerare l’iter circa l’applicazione delle nuove normative, a cominciare dall’approvazione dei decreti attuativi del nuovo Codice della nautica. Tutto ciò – ha aggiunto Tacoli - può favorire una performance stabile del mercato italiano così da aiutare l’export a consolidarsi ulteriormente e, in secondo luogo, promuovere e rendere competitiva la bandiera italiana per le imbarcazioni e navi da diporto, in modo da tradurre in indotto economico il primato della nostra industria nautica e quindi favorire la creazione di nuovi posti di lavoro».

E veniamo ai numeri. Secondo lo studio elaborato dagli specialisti di Deloitte, nel 2017 il valore del mercato mondiale della nautica è stato di 20,6 miliardi di euro, dato non lontanissimo dai valori pre-crisi (nel 2008 il mercato valeva 25 miliardi) che fa registrare un trend positivo rispetto ai suoi valori storici (+9% in rapporto al biennio 2016-17). La performance mostra dunque una positiva ripresa.

Il valore del mercato entrobordo è di 10,9 miliardi di euro, dato che rappresenta il 48% del mercato globale. Il mercato dei fuoribordo/gommonautica (compresi RIB e Maxi-RIB) mostra la performance migliore toccando un +14,7% rispetto al biennio 2016-17, con un valore pari a 7,4 miliardi di euro. Il mercato della vela è di 2,3 miliardi, dato in controtendenza rispetto al biennio 2016-2017 (+7,4%) e 2015-2016 (-4,5%).

In termini geografici il Nord America è capofila con un valore di 9,3 miliardi mostrando così un trend di crescita maggiore rispetto ad altre nazioni (+15,7% sul periodo 2014-17), spinto maggiormente da imbarcazioni più piccole, fuoribordo e gommoni. Il mercato europeo si attesta sui 4,3 miliardi con una crescita media del 7,4% sul 2014-2017, spinto principalmente dalle imbarcazioni entrobordo (+9% sul medesimo periodo). Nell’ultimo anno, inoltre, il mercato della vela ha mostrato l’incremento maggiore (+7,9% rispetto al biennio 2016-2017). Il valore dei mercati che compongono il resto del mondo è di 7 miliardi con una crescita del +9,2% sul 2014-2017.

Il mercato dei superyacht registra la consegna di 141 unità (-8 unità rispetto al 2016) per un valore di stazza Lorda (GT) di quasi 100K (+25K GT rispetto al 2016). Il 93% delle consegne dei superyacht nel 2017 è rappresentato da imbarcazioni a motore, segmento che rappresenta l’85% in termini di stazza lorda. Il segmento della vela nel 2017 vale 15k in termini di stazza lorda (+10,7K rispetto all’anno precedente). Il 2017, tra l’altro, ha visto la consegna di “Sailing Yacht A”, la più grande imbarcazione a vela in termini di lunghezza (143 metri), prodotta in Italia da Perini Navi.

In Italia la produzione cantieristica 2017 ha raggiunto i 2,3 miliardi di valore (+14% rispetto al 2016). In termini di classi di lunghezza, il segmento con la crescita maggiore è stato quello delle imbarcazioni tra i 12 e 30 metri (15,6% rispetto al 2016), seguito subito dopo dal segmento dei superyachts (+30 metri) che registra un +12,8% rispetto al 2016.

Il valore della produzione nautica italiana è previsto attestarsi a 2,5 miliardi, ovvero 11,9% su base annua. La produzione del segmento entrobordo è prevista in crescita del 10,9% raggiungendo i 2,2 miliardi di euro nel 2018. Il segmento vela prevede di confermare l’andamento positivo registrato nel 2017 con una crescita attesa del 17,6% su base annua, la crescita più alta di tutti i segmenti. I Paesi stranieri continuano a rimanere i più attrattivi per i cantieri italiani con l’export che si attesta all’86% sul totale della produzione del 2018.

Nel settore superyacht i cantieri italiani confermano la loro leadership sia per numero di unità consegnate (il 39% del totale 2017) sia per numero di ordini (il 41% delle unità correntemente ordinate).

«Il Boating Market Monitor – ha osservato da parte sua Luca Petroni, numero 1 di Deloitte - conferma la continua crescita del mercato italiano, con un’attesa sul valore totale della produzione di nuove imbarcazioni pari a 2,5 miliardi di euro (+11,9%) nel 2018. Di significativa importanza – ha aggiunto Petroni - la performance del mercato diportistico globale, cresciuto del 9% rispetto al biennio 2016-2017) e l’importante contributo dato dal mercato dei superyacht superiori ai 30 metri».

In occasione dell’incontro a Cannes, è stato presentato anche l’accordo siglato da Nautica Italiana e RINA, finalizzato allo sviluppo di nuove normative dedicate a sicurezza a salvaguardia ambientale, alla promozione della certificazione “Marina Excellence” per i porti turistici e alla certificazione delle aziende di filiera per garantire prodotti di qualità. La notizia dell’accordo è arrivata 24 ore dopo che un’intesa simile era stata annunciata anche da UCINA, con l’obiettivo - si legge in una nota – di definire una convenzione mirata a rafforzare la collaborazione con il RINA.

 

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Giovedì 13 Settembre 2018 - Ultimo aggiornamento: 14-09-2018 13:53 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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