Il tagliando di una rc auto

Allarme per le direttive europee sulla Rc Auto: non si potrà più sospendere l’assicurazione se l’auto è inutilizzata

di Sergio Troise
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BRUXELLES - Quesito: se decidete di tener ferma l’auto per sei mesi, magari per trasferirvi temporaneamente all’estero, potete sospendere la polizza assicurativa? Fino ad oggi sì. Da domani non più. A meno che non v’industriate smontando le ruote dell’auto e la sistemiate su cavalletti, o magari smontate addirittura il motore, rendendola di fatto inutilizzabile. E’ questa la bizzarra conclusione a cui si potrebbe arrivare ovemai diventasse operativa una direttiva dell’Unione Europea che prevede di cancellare la possibilità di sospendere una polizza assicurativa quando non si utilizza l’auto.

La nuova regola non andrà in vigore subito: dopo l’adozione formale da parte del Consiglio Ue e la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale europea, gli stati membri avranno due anni di tempo per il recepimento. Ma la questione sta già generando allarme e malcontento tra gli automobilisti, da sempre costretti a fare i conti con i costi di gestione delle auto, in crescita costante ed esponenziale. La domanda è: possibile che debba pagare una polizza anche se tengo la macchina ferma e inutilizzata in garage o nel cortile di casa? Possibile che non si potrà più lasciar scadere una polizza o chiedere la sospensione di quella in corso in caso di mancato e comprovato fermo dell’auto (magari guasta e dunque impossibilitata a circolare)? Mah. E ancora: ovemai l’auto venga rubata, dunque utilizzata da altri contro la volontà del proprietario, oggi è possibile sospendere la polizza e chiedere il rimborso della RC Auto per il periodo non goduto. Ma domani? Chissà…

Rappresenta invece una certezza la decisione di estendere la nuova direttiva sulla RC Auto anche alle aree private. L’oggetto dell’assicurazione è infatti l’«uso del veicolo», inteso come qualsiasi utilizzo conforme alla sua funzione di trasporto, non importa se fermo o in movimento, in luogo pubblico o privato. Tre sentenze della Corte Europea hanno fatto chiarezza su questo punto e dunque la normativa verrà uniformata a questo principio.

In attesa che l’iter faccia il suo corso, arrivano da Bruxelles altre novità, in questo caso legate non all’auto ma ai mezzi abilitati alla micromobilità come i monopattini elettrici e le biciclette con pedalata assistita: per questi mezzi l’obbligo di copertura assicurativa sarà a discrezione dei singoli stati membri dell’UE. Secondo Bruxelles, infatti, non vanno obbligatoriamente assicurati né i mezzi elettrici che non rientrano nella definizione di veicolo (monopattini, hoverboard, segway, monowheel e simili) né quelli che vi rientrano ma non sono mossi esclusivamente da una forza meccanica (come le biciclette elettriche, che di base si muovono grazie alla pedalata del ciclista). Il tutto a condizione che la velocità massima raggiunta col motore elettrico non superi i 14 o i 25 km/h.

Che cosa accadrà in Italia? Qualche tempo fa venne ipotizzata l’introduzione di una polizza personale valida per qualunque micromezzo di trasporto elettrico, ma non se ne è fatto niente. Ora se ne sta discutendo in Parlamento, in sede di conversione in legge del decreto Infrastrutture (Dl 121/2021). Fino all’approvazione degli emendamenti nella seduta conclusiva delle commissioni Trasporti-Ambiente della Camera, questa ipotesi è sfumata e sembrano improbabili cambi di orientamento nei successivi passaggi in aula e al Senato.

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Mercoledì 27 Ottobre 2021 - Ultimo aggiornamento: 28-10-2021 09:28 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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