Le sanzioni non bastano, serve formazione per i conducenti di auto e moto. È questa la principale osservazione presentata questa mattina in Commissione Lavori Pubblici da rappresentanti di autoscuole. «I conducenti sono quelli che provocano il maggior numero incidenti: è un errore limitare l’aspetto abilitativo al solo esame senza pensare a un momento formazione obbligatoria e approfondita», afferma Emilio Patella, presidente di UNASCA, che propone l’obbligo di formazione per conducenti di ciclomotori - soprattutto se minorenni - e corsi specifici per over65, anche in sede di rinnovo della patente. Marco di Palma, presidente ANTARES, auspica che l’educazione stadale parta dalle scuole primarie, e poi concretizzarsi in corsi per chi deve prendere - o rinnovare - la patente. Il richiamo a puntare sulla sicurezza delle strade, invece, arriva dai rappresentati dei motociclisti. Oltre a corsi di guida avanzata, Giovanni Copioli FMI (Federazone motociclistica italiana) ritiene servano «infrastrutture con materiali idonei alla sicurezza dei motociclisti: pavimentazione, vernici idonee per segnaletica orizzontale, posizione della cartellonistica verticale, sostituzione o integrazioni delle barriere attuali con barriere salvamotociclisti».
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