Che crollo a Monza. E sì, la Red Bull si è come sciolta sull’asfalto bollente dell’autodromo brianzolo. Una perdita di competitività che nessuno si aspettava, anzi, si riteneva che Max Verstappen potesse tranquillamente tornare a lottare per la vittoria. E invece, il team inglese ha rimediato una batosta senza precedenti. Il sintomo del malessere lo si è vissuto in qualifica. Verstappen si è classificato settimo, il peggior piazzamento del 2024 in quanto l’undicesimo di Spa non va preso in considerazione perché l’olandese si era aggiudicato la pole, ma era stato retrocesso di dieci posizioni per cambio della power unit. La qualifica più difficile, Verstappen l’aveva vissuta a Monte Carlo, sesto, con un divario dalla pole di Charles Leclerc, di 0”297 e vicino di pochi centesimi a chi lo precedeva. Niente di drammatico.
Ma a Monza, Max è piombato a 0”695 dal poleman Lando Norris e, soprattutto, con un distacco di mezzo secondo dal sesto classificato, Lewis Hamilton. I primi sei infatti, erano racchiusi in soli 186 millesimi. Una roba da Aston Martin, non da Red Bull, quei 685 millesimi pesantissimi rimediati da Verstappen. Che si è anche ritrovato vicino come quasi mai prima quest’anno Sergio Perez, ottavo a 40 millesimi. Tutto sbagliato in casa Red Bull, con sviluppi che non funzionano, rimedi che non servono a nulla e invece di avanzare, la RB20 indietreggia. Dov’è finito il colpo di reni con cui la squadra rimediava rapidamente a situazioni di difficoltà? E’ proprio soltanto la mancanza del genio di Adrian Newey a creare questa situazione insopportabile, o c’è altro che non funziona a Milton Keynes?
Per rimediare qualcosa di meglio in gara, si è scelto di far partire Verstappen e Perez con le gomme hard, considerando che i primi avevano scelto le medie. Una strategia che evidenziava l’ingresso della Red Bull tra i team perdenti, quelli che cercano una soluzione diversa per cercare di recuperare posizioni ritardando il più possibile il primo pit-stop. Non a caso, soltanto chi si trovava in fondo allo schieramento è partito con le Pirelli hard: Esteban Ocon, Yuki Tsunoda, Lance Stroll e Valtteri Bottas. Ma per la Red Bull, questa opzione non ha proprio funzionato.
Verstappen si è fermato al primo pit-stop al 23° giro, Perez al 24° rimontando la stessa mescola. Appena 3-4 tornate dopo il cambio gomme di Carlos Sainz, partito con le medie mentre Ocon, al volante della ’Alpine-Renault, con il primo set di hard ha resistito 10 giri in più rispetto alle due Red Bull. Nella sosta, Verstappen ha anche perso almeno 3”5 per un problema alla ruota posteriore destra, che non si sfilava. Massima frustrazione. Il pilota Red Bull, che via radio aveva fino a quel momento cercato di stare calmo, non ripetendo le sceneggiate di Budapest, mentre percorreva la corsia box in uscita, si è sfogato sbattendo più volte le mani sul volante. Verstappen non accetta intoppi da parte dei meccanici, quando si è abituati bene è poi difficile non mangiare più caviale, ma riso senza condimento.
La gara della Red Bull è stata complicata, quasi insignificante se la paragoniamo a quelle della prima parte del 2024 quando Verstappen ne ha vinte sette nei primi dieci appuntamenti. Ora salgono a sei le corse senza vedere un pilota con la tura Red Bull sul gradino più alto del podio e in sole due occasioni Verstappen si è piazzato tra i primi tre: secondo a Silverstone e secondo a Zandvoort. Poi, quinto a Spielberg e Budapest, quarto a Spa, sesto a Monza. E gli ha detto bene che George Russell ha buttato via una possibile vittoria alla prima frenata dopo la partenza, scivolando nelle retrovie, altrimenti per Verstappen si profilava un settimo posto, come quello delle qualifiche. Non ha sorriso neanche Perez, ottavo a 17” dal compagno di squadra.
Nella classifica piloti, Verstappen è sempre al comando con 303 punti, ne ha persi 8 da Norris, ora a 241. Il divario è passato dai 70 del dopo Zandvoort agli attuali 62. E finché in casa McLaren non si decideranno a dare carta bianca a Norris, chiedendo a Oscar Piastri di non commettere sorpassi dannosi come quello del primo giro alla Roggia, Verstappen può stare tranquillo. Se anche quando la Red Bull è in crisi profonda, la McLaren non sa approfittarne, Christian Horner non si preoccupa.
Lo è invece, per quanto riguarda la classifica del campionato costruttori. Red Bull ha perso 22 punti a Monza rispetto alla McLaren che adesso è a meno 8, 446 contro 438. Ma non solo il primo posto è a rischio, anche il secondo traballa. La Ferrari, con i 37 punti guadagnati a Monza, è a 407, a meno 39. Allerta Rossa, è il caso di dire, nel box Red Bull perché precipitare in terza posizione è un attimo.