BATTIPAGLIA - La storia dell’automobilismo è piena di eventi dedicati alla memoria di celebrità del passato, ma è davvero raro che sul podio finiscano il figlio e il nipote del personaggio che dà il nome alla manifestazione: è accaduto domenica 2 dicembre, all’autodromo del Sele (Battipaglia) in occasione del Trofeo Natale Nappi, gara nella quale sono finiti sul primo e sul terzo gradino del podio Piero e Gianni Nappi, rispettivamente figlio e nipote dell’imprenditore napoletano alla cui memoria è dedicata la manifestazione. Un trionfo per la famiglia nota nel mondo dell’automobilismo per aver fondato negli anni 70, con Ciro Nappi al comando, la Scuderia Vesuvio, oggi affidata alla guida del patron Valentino Acampora, instancabile animatore di tutte le attività dei giorni nostri.
«La giornata di sole, la grande affluenza di pubblico (circa 3000 spettatori), gli oltre 150 piloti al via, il successo di Piero Nappi, il terzo posto del figlio Gianni, tutto ha contribuito al successo della nostra manifestazione» ha dichiarato alla fine il numero 1 dell’organizzazione, manifestando tutta la propria soddisfazione per come sono andate le cose.
Ulteriore motivo d’orgoglio è stata la presenza in qualità di testimonial di Fabrizio Giovanardi, il quale ha girato in anteprima, tra gli applausi del pubblico, al volante della Ford Ka+ che nel 2019 sarà protagonista di un trofeo monomarca. Tra gli eventi collaterali, ha contribuito a fare spettacolo anche l’esibizione di un gruppo di piloti ben noti al pubblico degli appassionati (Enzo de Vito, Lucio Perugini, Paolo Calavolo, Leandro e Antonio Lavecchia) alternatisi al volante di una 124 Abarth Spider.
Nella gara vera e propria, invece, ha suscitato curiosità la partecipazione di Alfonso De Nicola, volto noto del mondo del calcio, essendo il medico sociale del Napoli. Approfittando del posticipo al lunedì della partita con l’Atalanta, il dottore si è dedicato alla sua passione per le corse partecipando al Trofeo Nappi al volante di una piccola Citroen C2, nella categoria Racing Start Plus, conquistando un onorevole terzo posto.
«La Campania – ha osservato il patron della Vesuvio Acampora - ha risposto ancora una volta alla grande, richiamando oltre 150 piloti, anche da fuori regione, e tanti appassionati sugli spalti. L’autodromo del Sele è un piccolo impianto di 1600 metri, ma è molto tecnico, impegna a fondo macchine e piloti e lo spettacolo non manca mai. E infatti siamo riusciti a organizzare 23 gare, con auto di buon livello e molti piloti capaci di dare spettacolo, a cominciare proprio da Piero Nappi e da suo figlio Gianni».
Piero Nappi ha stabilito il miglio tempo assoluto (4’25”391) in gara 1, al volante di una Norma M20 FC Zytek 3000 di gruppo E2SC. Sul secondo gradino del podio è salito Tommaso Carbone, che ha gareggiato con una Osella PA 2000 Honda, risultando il migliore di gara 2, quando Nappi è finito lungo al termine del rettilineo principale. Sul terzo gradino del podio è salito, come detto, Gianni Nappi, figlio di Piero, che dopo aver maturato una buona esperienza in monoposto è tornato a cimentarsi in pista la volante di una Osella PA 21 EVO Honda di gruppo CN.
«Per me è stato emozionante vincere la gara dedicata alla memoria di mio padre» ha dichiarato Piero Nappi. E mi ha stupito – ha aggiunto – che sia venuta tanta gente a vedere la corsa. Evidentemente qui al circuito del Sele è bello godersi lo spettacolo, con una visuale dagli spalti quasi a 360 gradi. Quanto a noi piloti, la formula di gara consente a tanti sportivi come me di ritrovarsi in pista, in un ambiente caloroso e accogliente, e su un tracciato per niente banale».
Era la prima volta che Piero Nappi guidava la Norma. Ma si è trovato subito a proprio agio. «Ho trovato la macchina molto performante, anche se impegnativa da capire e da gestire. Quando ho preso familiarità con l’auto mi sono reso conto che si poteva ottenere anche un tempo migliore, ma sono molto contento per come è andata, nonostante sia arrivato lungo in fondo al rettilineo all’ultimo giro di gara 2».
Il figlio Gianni ha guidato, come detto, una Osella. E dopo essere sceso dal terzo gradino del podio, ha dichiarato: «Speravo di fare una bella prestazione in questa gara alla quale la mia famiglia è molto legata e verso la quale sento una emozione particolare. Per fortuna è andato tutto bene. L’esperienza in pista mi ha certamente favorito, ho trovato un’ottima intesa con la macchina, ma l’emozione più grande l’ho provata per la presenza di tanto pubblico».
In sintonia Tommaso Carbone, secondo al traguardo, al volante di una Osella PA 2000 Honda: «Una gara divertente, nella quale ho trovato un ottimo feeling con la macchina, che si è comportata molto bene su questo tracciato» - ha detto il pilota della Scuderia Vesuvio, aggiungendo di essere «molto orgoglioso di essere salito su questo podio, tra Piero e Gianni Nappi».
Appena sotto al podio, merita di essere ricordata la maiuscola prestazione del giovane Francesco Riccio, anch’egli su Osella PA 21 EVO, con cui ha duellato fino in fondo con i migliori. Eccellente anche la quinta posizione assoluta dell’esperto pistard lucano Vito Postiglione, che ha saputo esaltare l’ottimo potenziale della Wolf Thunder GB8-Aprilia, sportscar protagonista del Campionato Italiano Prototipi.
Ha dato spettacolo l’Alfa 4C MG 001 Zytec 3000 guidata da Marco Gramenzi. Il pilota teramano ha portato al primo successo la piccola ma aggressivissima silhouette con le insegne del Quadrifoglio trasformata in un autentico “mostro da pista” dotato del motore Zytec 3000 e ribattezzato 4C MG 001 Furore.
Al volante della super Alfa, Gramenzi ha fatto meglio di Gabriele Mauro, che guidava la Porsche 997 con la quale ha primeggiato tra le Gran Turismo, malgrado una crisi d’assetto in gara 2, ed ha preceduto sul podio delle auto con carrozzeria chiusa il giovane vincitore del gruppo E1 Sabato Di Mare, su Seat Leon. A ridosso del podio Marco Casillo, aggiudicatosi la classe 2000 del gruppo E1 con la Renault New Clio. Come sempre spettacolari anche le prestazioni dei “piccoli mostri” derivati dalle bicilindriche Fiat 700, categoria nella quale si è imposto lo specialista agerolese Onofrio Criscuolo.