Il prototipo ad idrogeno presentato da Kawasaki in forma dinamica sul circuito di Suzuka. Ha motore 4 cilindri mille ad iniezione diretta e ha lo stesso rombo di una moto a benzina.

Kawasaki, la prima moto alimentata ad idrogeno muove i primi passi a Suzuka

di Nicola Desiderio
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La Kawasaki ha mostrato le prime immagini della sua moto sperimentale dotata di motore a scoppio alimentato ad idrogeno che ha mosso i suoi primi passi sul circuito di Suzuka lo scorso 20 luglio (vedi qui il filmato). Le immagini tuttavia si riferiscono all’impianto di Autopolis dove la Kawasaki compie le proprie prove e ha provveduto ad installare una stazione di rifornimento per l’idrogeno.

Il motociclo sembra una moto da turismo dotata di borse laterali più grandi e più lunghe di un analogo mezzo alimentato a benzina. Lì si trovano i serbatoi all’interno del quale viene stivato l’idrogeno a 350 bar, attraverso un bocchettone posizionato poco sopra il faro posteriore. Per ospitare questi componenti alquanto inconsueti su una moto, il telaio è stato progettato ex novo. Il motore invece è derivato da un’unità già esistente: il 4 cilindri sovralimentato da 998 cc della Ninja H2 e modificato con un sistema di iniezione diretta incaricato di immettere l’idrogeno liquido all’interno della camera di scoppio.

Del resto la Kawasaki aveva mostrato all’Eicma del 2022 un prototipo ad idrogeno basato proprio sulla H2 Ninja mosso un sistema di propulsione fuel cell, con celle a combustibile che producono l’energia a bordo per il motore elettrico, ma di un motore a pistoni che brucia idrogeno producendo ovviamente vapore acqueo – come in tutti i processi di combustione – più piccolissime quantità di gas inquinanti e di CO2 dovuti alla combustione del olio che serve per la lubrificazione delle parti in movimento del motore stesso. Kawasaki sta portando avanti questo lavoro non da sola, ma insieme all’HySE (Hydrogen Small mobility & Engine technology), associazione della quale fanno parte anche Honda, Suzuki, Toyota e Yamaha.

Tale iniziativa ha già iniziato a dare i suoi frutti con l’HySE-X1, il piccolo buggy schierato al Dakar Rally lo scorso gennaio per testare i vari sistemi in condizioni particolarmente gravose. E anche se la Kawasaki non lo dichiara, è assai probabile che il motore da 998 cc sia lo stesso montato sul moto prototipo mostrato qualche giorno fa. Non è un mistero poi che anche Toyota stia lavorando con Yamaha per un motore ad idrogeno da competizione che, con ogni probabilità, sarà montato sul prototipo GR H2 Racing Concept mentre già da un paio di anni la casa giapponese sta correndo nei campionati di durata locali con una Corolla dotata del 3 cilindri 1.6 derivato da quello della GR Yaris.

I giganti giapponesi hanno iniziato a lavorare insieme dal maggio del 2023 e hanno come obiettivo lo sviluppo di piccolo sistemi di propulsione che debbono necessariamente sfruttare l’idrogeno come combustibile e non come vettore energetico. L’obiettivo più ampio è quello di creare le condizioni per un ecosistema dell’idrogeno più ampio in vista degli obiettivi di decarbonizzazione che l’industria e le istituzioni si sono imposti da raggiungere. Kawasaki non fa mistero del fatto che, dopo aver appena introdotto i suoi primi modelli ibridi, per il 2030 vuole mettere sul mercato un modello ad idrogeno. Nel frattempo potrebbe essere più di una categoria sportiva a sfruttare l’idrogeno come combustibile. Tra queste la Dakar, il WEC e la Extreme H.

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Sabato 27 Luglio 2024 - Ultimo aggiornamento: 11:53 | © RIPRODUZIONE RISERVATA