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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino
Charles Leclerc con la sua Ferrari numero 16

Ferrari torna a ruggire, ma re Verstappen ormai è in fuga. Luglio di fuoco: in calendario 4 GP

di Giorgio Ursicino

La stagione si avvia verso la metà, ci attende un luglio infuocato. Quattro GP in un mese, forse non era mai accaduto: Gran Bretagna, Austria, Francia e Ungheria. Il Circus accelera, dopo la “full immersion” nel cuore della vecchia Europa, la situazione sarà sicuramente più chiara. In realtà, numeri alla mano, lo scenario non presenta molte ombre già adesso. Ma lo sport non è tutto aritmetica. Quasi sempre ci sono gli aspetti umani che fanno risultare la miscela del tutto imprevedibile. Come al solito, chi non guarda in faccia nessuno sono i bookmaker che sulle quote mettono denaro in contanti. Per loro il titolo l’ha già vinto Max il cui trionfo iridato è pagato poco più della posta, tante volte meno la prima corona di Charles, il rivale più accreditato.

Dopo nove gare Verstappen ha sfiorato la perfezione di un campione del mondo non sbagliando neanche una curva: 6 vittorie, un terzo posto alla lotteria di Montecarlo dove ha dominato il compagno e 2 ritiri, non certo per colpa sua. Se la Red Bull non lo avesse appiedato, potevamo andare tutti in vacanza prima di agosto. La cose che più impressiona è l’autorità con cui l’olandese gestisce la situazione restando sempre calmo, anche quando quel razzo del principino ha conquistato 6 pole. Quanto vale realmente la monoposto di Newey? In pochi si sbilanciano perché quando super Max va in testa è così sicuro di se, e della velocità di punta del suo bolide, che potrebbe non aver scoperto tutte le carte.

A confermare il dubbio ci sono le ottime prestazioni di Checo Perez quest’anno non troppo staccato dal fenomeno. I ragazzi del Cavallino, digerito il cazzotto nello stomaco di Baku, sono tornati alla carica montando delle power unit nuove fiammanti. Sul finale a Montreal la SF-75 di Carlos era veramente più veloce del tandem (pilota-auto) imperiale o il fenomeno-furbastro stava un po’ giocando al gatto e al topo? Leclerc, che veniva da dietro e doveva spingere, non ha dimostrato di fare come gli pare e la pagnotta se l’è dovuta guadagnare. Il predestinato ha confermato ancora una volta che, per guidare come fa, deve avere certezze assolute ed anche ieri ha dato l’impressione di vivere una realtà tutta sua. «Il titolo? Certo che ci credo, in fondo il vantaggio di Max sono solo due vittorie...».

La verità è che se la Red Bull numero uno non si rompe (in Canada ha ceduto quella del messicano), l’impresa del riaggancio non sarà affatto una passeggiata. Il barometro della situazione, come al solito, è Mattia Binotto, un abile stratega che non dice mai il falso. Il team principal, che ha creduto moltissimo nel figlio d’arte di Madrid, inizia ad avere qualche dubbio che ci sarà un motivo se Sainz ha disputato 150 GP senza mai conquistare una pole e vincere una gara. Forse non ha la zampata del campionissimo.

Sia come sia, Carlos sembra un filo titubante quando deve affrontare Charles e Max. Binotto è ottimista, ma realista e avverte che al Gran premio casalingo di Silverstone la Red Bull porterà importanti sviluppi. Almeno quanti la Freccia d’Argento impegnata in un complesso recupero. La Mercedes è tedesca, la Red Bull è austriaca, ma hanno entrambe le sedi vicino al circuito inglese. Stoccarda, che finora è stata un disastro dal punto di vista prestazionale, ha due assi nella manica se riuscisse a ribaltare la situazione: è l’unica ad avere un’affidabilità assoluta ed un attacco a due vere punte. Non è poco.

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Martedì 21 Giugno 2022 - Ultimo aggiornamento: 22-06-2022 08:11 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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