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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino
Benedetto Vigno, Ceo della Ferrari

Ferrari, risultati finanziari da favola. Il Ceo Vigna: «Oltre le previsioni e cresceremo ancora»

di Giorgio Ursicino

Il primo esercizio completo sotto la guida di Benedetto Vigna. E, manco a dirlo, i risultati sono stati eccezionali. Come spesso avviene alla Ferrari, specialmente da quando è stata quotata in borsa, tutte le metriche finanziarie sono da primato e trasformano il bilancio 2022 in un capolavoro da incorniciare. Piazza Affari ha subito gradito e l’azione si è impennata del 7,3%, toccando quota 246,8 euro nuovo record di tutti i tempi che ha portato la capitalizzazione a 45 miliardi. «Lo scorso anno abbiamo raggiunto e superato la nostra guidance ha commentato il Ceo - con un utile netto di 939 milioni una generazione di free cash flow industriale di 758 milioni. Questi dati pongono le basi per un 2023 ancora più forte, alimentato da una persistente domanda elevata dei nostri prodotti in tutto il mondo».

Dopo il rendiconto economico, l’Ad parla da ingegnere-scienziato che intravede un futuro all’avanguardia per la propria azienda: «Nonostante il complesso scenario macroeconomico globale, guardiamo avanti con grande fiducia, incoraggiati dai numerosi segnali di una realtà in evoluzione. Stiamo innovando costantemente i nostri prodotti e processi, avvicinandoci ai nostri obiettivi di decarbonizzazione». Nell’anno che si è da poco concluso per la prima volta sono state consegnate 13.221 vetture, il 18,5% in più del 2021. Ancora meglio i ricavi che hanno infranto la barriera dei 5 miliardi, crescendo di quasi il 20%. Di conseguenza l’Ebitda è stato pari a 1.773, in aumento del 15,8% rispetto all’anno precedente, con un margine rilevante del 34,8%. L’utile netto per azione base ha superato i 5 euro, più 14% in relazione all’esercizio precedente. L’area geografica più in forma è stata la Cina (1.552 consegne, +73%), seguita dalle Americhe (3.447 immatricolazioni, + 22%). Emea (l’Europa) rimane il mercato più grande (quasi 6 mila supercar), ma in aumento “solo” dll’8%.

«Il nostro portafogli ordini è molto robusto, copre bene il 2023 e una parte del 2024. Gestiamo i clienti dando molto più spazio al lato esperenziale. La 296 va molto bene e la Purosangue supera le nostre previsioni e la produzione sta salendo», ha spigato Vigna parlando dei prossimi target. Gli obiettivi per l’anno in corso sono di portare i ricavi 5,7 miliardi, l’Ebitda fra i 2,13 e 2,18 miliardi rispetto ai 1,77 del 2022 (il margine raggiungerà il 38%). Di conseguenza l’utile diluito per azione scavalcherà i 6 euro. Il numero uno operativo del Cavallino ha illustrato le 4 direttrici su cui si muoverà l’azienda. «Vogliamo confermare il ritorno a essere competitivi in Formula 1, continuare a sviluppare prodotti innovativi con la conferma che lanceremo 4 nuovi modelli, allargare la base dei nostri clienti e puntare sull’innovazione continuando ad aumentare i brevetti depositati che nel 2022 sono stati 4 volte quelli dell’anno precedente».

Una cosa di cui l’ingegnere è particolarmente orgoglioso sono i 5 mila dipendenti di Maranello. «Riceveranno un premio competitività di 13.500 euro, il 12,5% in più rispetto ai 12 mila precedenti. Sono molto contento, è un riconoscimento a tutto quello che fanno tutti i giorni». La conclusione è sulla F1, un business strategico per la Ferrari che negli ultimi anni sta crescendo in maniera sorprendente, attirando sempre di più i nuovi brand. Per l’azienda è un asset imprescindibile dove ha una posizione di primissimo piano, ma la conquista del Campionato manca dal 2007: «Abbiamo dimostrato che il nostro vantaggio competitivo è migliorato durante l’ultima stagione ed è stato incoraggiante per noi e per i milioni di fan vedere i nostri piloti salire sul podio. Chiaramente, il nostro obiettivo è raggiungere la vittoria finale e l’intero team sta lavorando senza sosta in quella direzione».

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Venerdì 3 Febbraio 2023 - Ultimo aggiornamento: 14-02-2023 11:35 | © RIPRODUZIONE RISERVATA