La Formula 1 vive un momento magico. E lo spettacolo prende sempre più piede raccogliendo un successo planetario. La Ferrari, bisogna riconoscerlo, non è ancora la squadra di riferimento, ma quest’anno ha fatto progressi enormi e l’arrivo del baronetto Hamilton sembra l’unico ingrediente che ancora manca per spiccare il volo. Non in termini di velocità perché l’attempato Lewis di rivali rabbiosi ne ha molti, alcuni dei quali, non solo di una generazione successiva alla sua, ma anche di più. Proprio a Monza ha esordito al suo fianco il teenager Antonelli pronto ad aprire addirittura un’altra era.
Vasseur ha fortemente voluto l’Imperatore perché il bagaglio d’esperienza che può portare chi ha vinto sette Mondiali ed oltre cento GP, con quasi venti anni d’esperienza a massimi livelli, è impagabile. Poi dal 2026 arriveranno le nuove power unit è tutto dovrà funzionare perfettamente per proporsi come apripista del nuovo ciclo. Ma senza spingersi tanto avanti a Maranello sono soddisfatti di come sta andando finora, una piattaforma che permette di sognare addirittura il Titolo quest’anno, chiaramente quello Costruttori. Nella battaglia riservata ai piloti c’è poco da fare. Nella prima parte della stagione, tutti quanti, avevano già assegnato il Trofeo riservato ai driver al cannibale olandese Max Verstappen.
Il tulipano a giugno al GP di Spagna aveva conquistato la settima vittoria stagionale su dieci gare e per i più l’orange sarebbe potuto andare anche in vacanza tanta era la certezza di mettere in bacheca la quarta corona consecutiva, bissando il filotto di Sebastian Vettel con la stessa monoposto disegnata da mago Newey. Da allora è successo il patatrac e superMax non più visto per primo la bandiera a scacchi. Un voltafaccia incredibile dovuto alla crescita vertiginosa di McLaren e Mercedes che si sono portate al livello della Ferrari e poi anche oltre. Ora viviamo una fase straordinaria che forse la regina della velocità non ha mai conosciuto.
Alla partenza di ogni gran premio ci sono quattro team ed otto piloti che sulla carta possono vincere e questo è un miraggio per il promoter Liberty Media guidato da Stefano Domenicali che sta sempre più trasformando il suo giocattolo in una gallina dalle uova d’oro. Ma la sfida al cardiopalma è fra i Costruttori deve ci sono tre squadre in lotta con un quarta, la Mercedes, un po’ indietro come punteggio, ma non come competitività. Al vertice ci sono ancora i bibitari della Red Bull, ma la loro inerzia sembra finita tanto che sono sul punto di essere risucchiati da Woking e Maranello molto più con il vento in poppa.
La RB ha 446 punti, la McLaren è praticamente appaiata a 438 e anche la Ferrari è ad un tiro di scoppio avendo superato proprio a Monza la barriera dei 400 punti. Mancano ancora nove tappe e ci sono alcune gare sprint che possono garantire oltre 50 punti a weekend. Anche l’atmosfera fra i protagonisti è ottima, senza attriti eccessivi in una lotta così ravvicinata. Molto ha fatto l’enorme amicizia fra i TP delle squadre più prestigiose, Ferrari e Mercedes. Wolff e Vasseur si sono passati il pilota più forte di tutti i tempi con il sorriso sulle labbra e Stoccarda è stata la prima a congratularsi con Maranello per l’impresa di Leclerc al GP d’Italia: «Non importa la squadra o il paese, questo spettacolo è sempre da pelle d’oca...» c’è scritto sulla foto del podio con il Principino che sovrasta la marea rossa.