La Mini concept realizzata nell'ambito delle celebrazioni del centenario del gruppo Bmw prefigura una mobilità urbana costituita

La Mini del futuro è nata per stupire: muso trasparente e dialogo con il pilota

di Giampiero Bottino
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LONDRA - La mobilità urbana diventerà sempre più connessa, personalizzata e condivisa. Disponibile ovunque e in qualsiasi momento. E sempre in perfetta sintonia con il proprio pilota del quale conoscerà, grazie al coordinamento tra le tecnologie della comunicazione e le tecniche dell'intelligenza digitale, pregi, difetti e abitudini.

In questo contesto futuribile e suggestivo, ma non fantascientifico, si sono mossi i progettisti della Mini il cui contributo alle celebrazioni del centenario Bmw, incentrate com'è noto sulle sfide che attendono il gruppo nel suo secondo secolo di vita, si è concretizzato nella Mini Vision Next 100 svelata a Londra. Una concept car che ha fornito un'eccellente interpretazione della filosofia del marchio britannico, declinandone i caratteristici canoni estetici e dinamici alle luce della mobilià degli anni a venire.

Quelli in cui la guida autonoma, le emissioni zero e l'auto connessa saranno parte integrante della vita quotidiana. Il motto «Every Mini is my Mini», prefigura una sorta di car sharing planetario nel quale ogni cliente del marchio, ovunque si trovi e in qualsiasi momento, potrà trovare la sua Mini personale che, conoscendolo a fondo, sa adattarsi perfettamente al suo stile di vita grazie all'intelligenza digitale interconnessa che ha il suo fulcron nel “Cooperizer”, il tipico strumento circolare reinterpretato come si conviene a un'auto che viaggia nel futuro.

Sotto l'aspetto estetico, la Mini Vision Next 100 è una piccola auto bella e proporzionata, pienamente rispettosa del Dna del marchio e delle geniali intuizioni di Alec Issigonis, grazie alle ruote saldamente piantate ai quattro angoli della scocca e agli sbalzi ridotti che promettono di mantenere l'inimitabile go-kart feeling che il pilota può assaporare scegliendo di guidare personalmente, piuttosto che lasciare il compito al sistema di guida autonoma che provvederà a condurlo a destinazione e, ovviamente ad andarlo a riprendere nel momento desiderato.

Decisamente intrigante e di grande impatto il muso trasparente, che testimonia del massiccio ricorso a materiali innovativi, trasformando l'abitacolo in un'isola di vetro luminosissima e aperta sul mondo della circonda. Ipotesi suggestiva, ma non priva di rischi. Abbiamo infatti la sensazione che una giovane sosia di Charlize Theron in minigonna accomodata al posto di guida potrebbe mettere in crisi la fluidità del traffico, alla faccia dei più evoluti sistemi di guida autonoma che la tecnologia lascia intravedere.
 

 

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Venerdì 22 Luglio 2016 - Ultimo aggiornamento: 27-09-2016 13:56 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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