La presentazione al Ces 2017 della Chrysler Portal

Las Vegas, l’auto ritorna al futuro: al Ces presenza sempre più massiccia dei costruttori

di Mattia Eccheli
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LAS VEGAS - In teoria è “solo” una fiera di elettronica di consumo, anche se la più grande al mondo. E, sempre in teoria, Chrysler avrebbe dovuto esibire “solo” un modello a zero emissioni, anche se il primo di Fca sviluppato su una piattaforma a batterie. Invece, il 50° Consumer Electronics Show di Las Vegas è diventata la vetrina scelta dai produttori e dai fornitori dell’automotive per anticipare il domani tecnologico della mobilità. Che anche il gruppo italo americano ha deciso di sfruttare per restare protagonista con un’altra novità, dopo essere stato al centro dell’attenzione a Los Angeles con il primo suv di Alfa Romeo, Stelvio.

Portal è il concept di una monovolume da tre metri di passo esibito in configurazione a sei posti senza montante B e con portiere laterali scorrevoli. Il prototipo è rimasto solo poche ore in vetrina, perché è già atteso da una seconda passerella, quella del Naias di Detroit. È altamente connesso e dotato di un interfaccia messo a punto con Panasonic. È accreditato di un livello 3 (su 5) di guida autonoma. Il pacco batterie agli ioni di litio è montato sotto il pavimento: con i suoi 100 kWh dovrebbe assicurare un’autonomia fino a 400 chilometri. Portal è annunciata con un sistema ultrarapido di ricarica in grado di garantire 240 chilometri di percorrenza con appena 20 minuti di “rifornimento”. Un’altra delle grandi novità del Ces è FF91, il bolide elettrico da 1.050 cavalli e 1.500 Nm di coppia della start-up americana Faraday Future foraggiata dal 43enne miliardario cinese Jia Yueting. Il primo modello di serie con batterie Lg con 700 chilometri di raggio d’azione dovrebbe venire prodotto in appena 300 esemplari.

Gli ordini verranno aperti a maggio: servirà un “acconto” di 5.000 dollari, ma la società ha fatto sapere di aver già ricevuto oltre 64.000 richieste. «È l’auto più intelligente del mondo», ha sintetizzato Nick Sampson, vice presidente esecutivo di Faraday Future, società dalla quale si sono appena dimessi due top manager ingaggiati da poco. Uno è Marco Mattiacci, ex Ferrari, l’altro è l’ex Volkswagen, Joerg Sommer. Il debutto sul dovrebbe avvenire nel 2018 già con un elevato grado di “automazione” grazie a quasi quaranta tra sensori, radar, telecamere e dispositivi Lidar. Di tutt’altra taglia è Eli Zero, una tascabile elettrica molto simile al quadriciclo a zero emissioni Renault Twizy. In 2,25 metri di lunghezza e 1,3 di larghezza, offre due posti affiancati e un abitacolo completamente chiuso. Il prezzo è stimato attorno agli 8.000 euro. In Europa potrebbe arrivare entro la fine del 2017.

Al Ces è evidente quanto il mondo dell’auto spinga su connettività ed elettrificazione, oltre che sulla guida autonoma: sono strade senza ritorno. Sulla prima la via è tracciata, sulla seconda quasi e sulla terza si lavora per accelerarne i tempi. Con una voce fuori dal coro, quella di Toyota che con Gill Pratt, numero uno del Toyota Research Institute, ha escluso che ci sia anche un solo costruttore attualmente in grado di «mettere sul mercato una vettura completamente autonoma». Anzi, l’industria «non è nemmeno vicina» a questo obiettivo. Ciò nonostante, anche il colosso nipponico ha esibito un prototipo, Concept-I, che ha l’ambizione di essere un modello che “impara” da chi sta a bordo: grazie alla inedita piattaforma Yui, l’auto si adegua alle esigenze di chi trasporta. L’intelligenza artificiale, combinata a forme morbide e quasi “new age” (nella visione di Bmw gli interni diventano un salotto con tanto di libri adagiati sul pavimento), trasforma l’esperienza in auto: gli spostamenti vengono alleggeriti dalla tensione e promossi a periodi di tempo sfilato allo stress della vita moderna.

La casa bavarese, che ha anticipato la spaziale tecnologia HoloActive Touch per Bmw I Inside Future che sfrutta ologrammi e feedback aptico, metterà in circolazione 40 Serie 7 per sviluppare la guida autonoma. E Ford, che ha esposto l’evoluzione delle Fusion (Mondeo in Europa) Hybrid Autonomous Drive, farà lievitare a 90 il numero di veicoli della flotta per i test su strada aperta. Nissan spinge sempre sull’elettrico e la nuova Leaf («arriverà presto» ha detto il Ceo Carlos Ghosn) sarà dotata di un sistema avanzato di ProPilot e del Seamless Autonomous Mobility che garantirà la convivenza tra auto con e senza tecnologie a guida autonoma. NeuV è il prototipo a due posti di Honda, rigorosamente elettrico e autonomo.

L’Honda Automated Network Assistant decifra lo stato d’animo di chi è a bordo e suggerisce musica o itinerari “coerenti”. Il concept è stato pensato per limitare i tempi morti: mentre il proprietario non lo usa, può venire impiegato per arrotondare con il ridesharing. Daimler è intervenuta per la prima volta con la propria divisione Van, anticipando l’immagine della più potente Amg mai prodotta: oltre 1.000 cavalli grazie ad un’unità ibrida basata su quella delle monoposto di Formula 1. Hyundai ha presentato IoniQ Scooter, cioè un monopattino elettrico ripiegabile. I fornitori accompagnano i costruttori nel cammino verso la guida autonoma. Lo dimostrano tecnologie di supporto sviluppate da Bosch (che ha anche presentato un nuovo concept, un’auto assistente personale), da Continental (sistema di telerilevamento a distanza di derivazione aeronautica), ZF (sistemi di pagamento collegati all’auto) e Magneti Marelli (fari con sensori per la guida autonoma).
 

 

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Giovedì 12 Gennaio 2017 - Ultimo aggiornamento: 26-06-2017 10:47 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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