Pietro Innocenti, direttore generale di Porsche Italia

Innocenti (Porsche Italia): «La nuova Cayenne ha tanta sostanza, l’icona rimane la 911»

di Nicola Desiderio
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FRANCOFORTE - Una Cayenne tutta nuova, una Panamera in piena forma e una 911 che non smette mai di stupire con la GT2 RS da 700 cv, ma con un futuro fatto sempre di più da ibrido plug-in in attesa dell’elettrico. Questa è la Porsche al Salone di Francoforte che viene illustrata da Pietro Innocenti, direttore generale di una Porsche Italia che nelle vendite viaggia più forte del resto dell’Europa e vede un altro record entro la fine dell’anno.
 

 

La novità principale di Porsche al Salone di Francoforte è la nuova Cayenne di terza generazione. Quali sono le innovazioni?

«Tante, innanzitutto uno stile ancora più vicino a quello della 911, un nuovo concetto per la plancia, nuovi sistemi di comunicazione, più spazio per i passeggeri e un bagagliaio più ampio. Ci sono inoltre tante novità per il telaio che provengono direttamente dalla Panamera e dalla 911, come la possibilità di avere l’asse sterzante posteriore e gli pneumatici diversi tra l’asse anteriore e quello posteriore, l’aerodinamica attiva che aiuta sia ad aumentare la deportanza sia a diminuire gli spazi di frenata, un nuovo impianto frenante cn dischi ricoperti da una membrana di tungsteno che ne migliora aspetto e sicurezza, e infine nuovi motori… insomma tanta, tanta sostanza per un prodotto che rappresenta un asse portante delle vendite per l’Italia».

Il nostro pubblico è pronto a recepire l’ibrido? Non è una novità per Cayenne, ma ora è plug-in ed è ancora più interessante rispetto al diesel…

«L’ibrido lo avevamo già, ma vediamo che sulla Panamera sta riscontrando un particolare interesse: oggi già il 20% delle vetture consegnate sono ibride e per gli ordini questa quota sale al 35%. Questo fa ben sperare anche per la Cayenne ed è coerente con quello che Porsche sta facendo, sia nella sua proposta ai clienti sia nel motorsport. Io spero che ci sia anche qualche altro supporto a livello di infrastruttura che possa consentire uno sviluppo ancora più rapido delle propulsioni alternative. In Italia su questo siamo un po’ più indietro rispetto agli altri paesi, però ci sono dei segnali che fanno intravvedere un’accelerazione anche su questo argomento. Questo ci fa bene sperare».

La Cayenne avrà ancora la versione con il motore a gasolio?

«Sì, ci sarà ancora. Non sappiamo quando, ma possiamo confermare che lo avremo ancora».

Tra le altre novità recenti con cui Porsche si è proposta c’è la Porsche Panamera Sport Turismo. Come è stata recepita dal cliente italiano?

«È ancora presto per dirlo. Stiamo iniziando le prime consegne e il responso è stato sicuramente molto interessante: si nota come sia un modello che aggiunge a Panamera una nuova clientela, che ha bisogno di maggiore versatilità, comfort e spazio però senza rinunciare a tutte quelle caratteristiche dinamiche tipiche della Panamera e di Porsche».

Porsche ha raggiunto record di vendita ripetuti in questi anni, anche in Italia…

«Sì, per quest’anno siamo in dirittura per un altro record, in linea con i nostri obiettivi. Abbiamo fatto un +9% nei primi sei mesi dell’anno, due punti in più della media europea, grazie ai nuovi prodotti, soprattutto la Panamera, ma anche con 718 e 911, nonostante appartengano a segmenti che si sono ridotti di molto negli ultimi anni. Siamo contenti e ottimisti per questo nuovo record».

Porsche è stato un marchio sempre esclusivo, ma sta aumentando sempre di più le sue vendite. Qual è il modo per mantenersi esclusivi vendendo sempre di più?

«Innanzitutto con la politica commerciale. Noi manteniamo sempre un approccio che non è basato sul prezzo. Non abbiamo promozioni estreme e non cerchiamo i volumi a tutti i costi. Se poi vediamo il brand in assoluto, è vero che c’è stata una crescita molto importante in questi ultimi anni, ma è principalmente il risultato di un’espansione a livello mondiale su tutti i mercati. Se pensiamo che la Cina oggi è il primo mercato con 65mila unità e nel 2006 vendeva meno di 2mila auto, ci si accorge come sia stata la penetrazione in mercati nuovi ed emergenti a dare la spinta decisiva alle nostre vendite».

Parliamo infine della 911 che, per quanto sia ormai marginale per le vendite rispetto agli altri modelli, rimane il fulcro centrale dell’immagine di Porsche e non finisce mai di stupire: basti pensare alla nuova GT2 RS da 700 cavalli. Che ruolo ha ancora la 911 per Porsche?

«La 911 ha un significato importantissimo: è di fatto l’icona del brand ed è anche una piattaforma sulla quale vengono sperimentate soluzioni tecniche che poi vengono trasferite al resto della gamma. Inoltre è il punto di aggregazione per lo zoccolo duro dei nostri clienti, per quegli appassionati che rappresentano e testimoniano la nostra tradizione. È una cosa che sentono profondamente e che noi riusciamo a rinnovare costantemente portandola a livelli inimmaginabili solo qualche anno fa. Basta pensare alla GT2 RS da 700 cavalli o alla GT3 con il Touring Pack che va incontro a clienti che vogliono sportività e un collegamento diretto tra vettura e pilota, ma senza renderla così visibile».

Qual è la chiave della sportività futura? Penso in particolare all’elettrico e alla vettura che deriverà dal concept Mission-E…

«È più di un prototipo perché il modello di serie arriverà tra poco più di un anno. È una scommessa per il brand supportata da un investimento che supera il miliardo di euro con la creazione di nuovi 1.500 posti di lavoro dedicati in modo specifico a questo modello. Rappresenta una strategia molto chiara in termini di gamma prodotto: rispondiamo alla sfida dell’elettrificazione con un’auto che rappresenterà il punto di nuovo riferimento sia per la sostenibilità sia per le prestazioni. Infine è una sfida che riguarda anche il contesto, cioè la creazione dell’infrastruttura, una cosa che non possiamo fare certo da soli. Per questo Porsche fa parte di un consorzio (con BMW, Daimler, Ford e gruppo Volkswagen, ndr) che in Europa ha l’ambizione di creare una rete capillare ad alte prestazioni per poter consentire un utilizzo reale e quotidiano delle auto elettriche».

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Martedì 24 Ottobre 2017 - Ultimo aggiornamento: 20:40 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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