Ecco la JP Wimille il primo dei tre modelli della serie La legenda Bugatti

Wimille, una Bugatti da leggenda:
1200 cv, 0-100 in 2,6", oltre 400 km/h

di Giampiero Bottino
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MILANO - «Les légendes de Bugatti»: questa l'etichetta scelta dal gruppo Volkswagen per definire 6 modelli celebrativi - da produrre in 3 esemplari ciascuno - di una grande vicenda umana e industriale, quella avviata nel 1909 da Ettore Arco Isidoro Bugatti fondò a Molsheim, allora Germania e oggi Francia, la casa automobilistica che portava il suo nome, peraltro legato ad alcune vetture da lui disegnate, spesso per conto terzi, fin dal 1898, quando Ettore aveva 17 anni.

Storia in pista. Il primo esemplare della serie ha debuttato ufficialmente in California durante la Monterey Car Week, uno dei più prestigiosi appuntamenti mondiali con il mondo dell'auto che culmina nel famoso concorso d'eleganza di Pebble Beach: si tratta della Jean-Pierre Wimille, che deve il suo nome al pilota protagonista della breve ma intensa carriera agonistica della Bugatti, l'uomo che nel 1937 si impose assieme a Robert Benoist nella 24 Ore di Le Mans, concedendo il bis due anni dopo in coppia con Pierre Veyron.

Prestazioni. Proprio la Veyron 16.4 Gran Sport Vitesse ha fornito la base per lo sviluppo della vettura che ne condivide le caratteristiche tecniche. Il motore 16 cilindri a W 8.0 vanta specifiche da capogiro, testimoniate dai 1.200 cv e 1.500 Nm di coppia massima disponibili a partire da 3.000 giri che consentono alla vettura di raggiungere i 100 all'ora con partenza da fermo in soli 2,6 secondi. Quanto alla velocità massima, i 408,84 km orari raggiunti in aprile da una Vitesse priva del tettuccio tipo Targa rappresentano ancora il record assoluto per una vettura sportiva scoperta in produzione di serie.

Personalizzazione. Rispetto alla vettura normale (si fa per dire), la Wimille si caratterizza per la carrozzeria interamente in carbonio e per la colorazione nella stessa tonalità di blu bicolore - chiaro e scuro - che all'epoca contraddistingueva le vetture francesi da competizione. I medesimi accostamenti cromatici si ritrovano all'interno dell'abitacolo, mentre numerosi sono i dettagli specifici rappresentati per esempio dalla riproduzione della firma del pilota sui poggiatesta e sul battitacco, piuttosto che dalla silhouette del circuito di Le Mans riportati all'esterno (sulla faccia inferiore dello spoiler che esce automaticamente) e all'interno sulla superficie in alluminio del mobiletto collocato centralmente alle spalle dei due sedili.

L'antenata. Alla grande kermesse californiana la Bugatti ha portato anche un esemplare della vettura originaria, la Type 57G Tank vittoriosa nella prestigiosa gara di durata francese. L'auto era spinta da un 8 cilindri 3.3 in grado di erogare all'incirca 200 cv. Nella 24 Ore del 1937 Wimille e Benoist si imposero percorrendo complessivamente 3.287,938 km alla velocità media di 136.99 km all'ora.

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Sabato 17 Agosto 2013 - Ultimo aggiornamento: 13-06-2017 16:32 | © RIPRODUZIONE RISERVATA