La Dodge Challeger SRT Hellcat del Chrysler Group, un mostro su strada

La belva con due chiavi: è la Challenger SRT
Hellcat la muscle car più potente della storia

di Nicola Desiderio
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AUBURN HILLS - Muscle car, una passione tutta americana sempre più sentita anche in Europa tanto che da un po’ di tempo si può acquistare anche da noi la Chevrolet Camaro ed è prossimo il debutto assoluto sul Vecchio Continente della Ford Mustang di nuova generazione. Fatti i conti, gli unici della triade di Detroit a mancare sono proprio quelli di Chrysler che con la Dodge Challenger SRT Hellcat stabilisce ora il primato della muscle car più potente mai prodotta, con ben 707 cv.


Chiave nera o chiave rossa? La super cavalleria viene dal noto HEMI – da Hemispherical, dalla forma emisferica della camera di scoppio – V8 di 6,2 litri con distribuzione a 2 valvole per cilindro azionate da aste e bilanceri azionate da un albero a camme centrale al quale però è stato applicato per la prima volta un compressore volumetrico. E gli effetti, rispetto al 6,4 litri –392 cubic inches per gli appassionati del mondo USA – da 485 cv e 644 Nm sono devastanti: il 6,2 litri “supercharged” eroga 707 cv e 650 libbre/piede di coppia pari a 881 Nm. Ma solo con la chiave rossa. Ogni Dodge Challenger SRT Hellcat infatti sarà fornita di due chiavi di accensione: con quella nera la potenza sarà limitata a 500 cv, abbastanza comunque per dare in testa all’aspirata, mentre con quella rossa si entra in Matrix e potranno liberare tutti i bollori, con tutte le spettacolari conseguenze per le ruote motrici, ma anche per tutte le avversarie del caso. Del resto, il claim che ne accompagna il lancio dice tutto: end of discussion (fine della discussione).

Ha i bollenti spiriti. E si vede. La Dodge Challenger SRT Hellcat visibilmente si riconosce per le scritte “Supercharged” di lato dietro ai passaruota anteriori, i cerchi a rezze strette verniciati in nero che lasciano intravvedere i freni Brembo con dischi compositi e pinze rosse a 6 pistoncini. Ottima sintesi tra stile e funzionalità sono i due finti fari interni delle due coppie: al posto dei proiettori ci sono le prese dinamiche che portano dritte alla scatola di aspirazione. Più visibili sono i due sfoghi d’aria laterali sul cofano in alluminio che si aggiungono alla presa d’aria centrale: servono ai due piccoli radiatori per l’olio posizionati in basso e per evacuare nel modo più rapido possibile il calore creato da una potenza superiore del 46% rispetto alla SRT. Note positive – in tutti i sensi – anche dall’impianto di scarico del tipo 4-in-1, con due linee indipendenti dotate di valvola elettromagnetica, in modo da esaltare le tonalità migliori del V8 sovralimentato, ma solo quando serve davvero.

Tradizione e tecnologia. a SRT Hellcat va così a completare la gamma della storica muscle car americana, recentemente rinnovata per avvicinarsi sempre di più, sia nello spirito sia nello stile – a quella del 1971, epoca d’oro di questo tipo di vetture. Presentata ad aprile in occasione del Salone di New York, la nuova Challenger presenta fari a Led, interni più curati e che mescolano l’aspetto vintage a nuove tecnologie come il sistema infotelematico Uconnect con schermo a sfioramento da 8,4 pollici e la strumentazione completata da un display TFT configurabile da ben 7 pollici. I fari inoltre sono a Led e arriva anche qui il cambio automatico a 8 rapporti disponibile per tutti i motori in gamma, compreso il V6 3.7 da 300 cv.

Yankee fatta in Canada con cambio tedesco. La sua denominazione rimanda agli omonimi cambi di costruzione Chrysler dei bei tempi andati (per fortuna), ma la tecnologia è quella delle trasmissioni ZF presente su BMW, Audi, Porsche, Bentley, Jaguar. FCA li costruisce in joint-venture con il fornitore tedesco nella fabbrica di Kokomo, nello stato dell’Indiana. In alternativa c’è quello che gli americani chiamano “floor stick”, ovvero il cambio manuale con leva sul pavimento. La SRT Hellcat sarà costruita, come le altre Challenger, presso lo stabilimento di Brampton, nello stato canadese dell’Ontario, a pochi km dal fiume Detroit che separa l’omonima Motortown dal paese della foglia d’acero mentre l’arrivo nei concessionari è previsto per il terzo quarto del 2014, ovvero in autunno.

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Mercoledì 9 Luglio 2014 - Ultimo aggiornamento: 30-07-2014 08:30 | © RIPRODUZIONE RISERVATA